L'esperienza magica del Gran Galà del Ghiaccio

Il Sunshine Gospel Choir chiude il Tour con un evento eccezionale in prima serata su Italia 1, quali sono state le emozioni? 

La televisione, soprattutto in eventi live col pubblico, mette sempre una certa pressione psicologica e impone molta concentrazione, ma in cambio restituisce, oltre ovviamente alla visibilità, un' incredibile adrenalina, tipica della “diretta“ in differita: si registra, infatti, tutto “buona la prima” come fosse in diretta; anche i pattinatori se cadono si rialzano, continuano e il pubblico vedrà la caduta.

 

Sergione il "Big Boy dal cuore grande": com'è stato condividere il palco con lui? 

Lo abbiamo visto direttamente lì, penso che sia molto buono e sensibile, mi auguro in futuro di incontrarlo per parlare un po’, ad ogni modo la prima impressione è stata molto positiva!

 

Il palazzo del Ghiaccio è davvero maestoso, è stato diverso fare musica in un luogo così poco comune per un Coro Gospel rispetto ad un concerto in Teatro o in Piazza? 

Per noi non è la prima volta, ma ben la terza e le altre volte era stato al Palavela di Torino, uno dei palazzetti più belli d’Italia, quindi sapevamo già cosa aspettarci. La vera differenza è che non è un nostro concerto, noi eseguiamo la musica su cui i pattinatori si esibiscono, siamo al servizio di grandi campioni e al servizio dell’arte, non si può sbagliare.

 

La "regina del Ghiaccio" Carolina Kostner ha deciso di ballare su "Why I Sing My song" di #SGC: è stato come vedere un angelo danzare in pista, che ricordo avrete di questa performance? 

La prima stesura di questo brano è di Gloria Bianco, una nostra ex-solista, da quella prima versione ho inserito lo special, poi Silvano Borgatta ha arrangiato il tutto.

Cosa dire, è una grossa emozione e anche un grande onore. Quando al mattino siamo entrati nel palazzetto, c'era Carolina Kostner che provava sulle note del disco e mi si è chiusa la gola…

Mi sono emozionato più in quel momento che quando l’abbiamo eseguita, perché non potevamo sbagliare e quindi neanche lasciarci andare completamente all'emozione. Quando un brano è coreografato non puoi cambiare in corsa come facciamo in molti live, se è 3 minuti e 22 secondi così deve essere, altrimenti ti prendi la responsabilità di far sbagliare la Regina del pattinaggio mondiale… e non è bello…

 

Il Gospel non è solo musica, ma tanto cuore, questo stesso cuore vi ha portati ad accompagnare dei grandi campioni durante le loro performance creando la magia del Gran Galà del Ghiaccio: cosa accade quando il cuore di un campione incontra l'anima della musica?

La cosa bella di questi eventi suonati dal vivo è proprio la collaborazione: la danza a servizio della musica e la musica al servizio della danza. Le emozioni che si conoscono, si confondono e confrontano dando vita ad uno spettacolo unico.

Spesso, il coreografo sentendo le prove suonate cambia delle cose e altrettanto fanno gli artisti e noi. Ad esempio se ci accorgiamo che la pattinatrice parte "molto morbida" ammorbidiamo l’inizio e viceversa. Diventa tutto più vivo rispetto ad una base. 

 

Chi di noi ha visto il programma in tv, oppure live nel palazzo del Ghiaccio, ha avuto davvero l'impressione di sognare ad occhi aperti: chi sono stati gli autori di questo sogno che hanno scelto di creare il connubio perfetto tra gli artisti su ghiaccio e gli artisti in musica? 

Non possiamo che nominare e ringraziare la Regia di Mauro Pernetti, il Produttore Paolo Boccotti, e il mitico Guido Bagatta che è l'artefice dell'idea. 

 

In ogni percorso, anche nel più bello ci sono degli ostacoli, quali sono state le difficoltà tecniche degli elementi corali, dei musicisti, di tutto il team che è stato sul ghiaccio per ore dalle prove al mattino fino alla serata e soprattutto quanto lavoro c'è dietro questo tipo di collaborazione? 

È un lavoro molto difficile per vari motivi.

Il primo è che i pattinatori essendo impegnati in competizioni mondiali, allenamenti, olimpiadi e tutti gli eventi in cui sportivi di alto calibro sono coinvolti, scelgono i brani all’ultimo. Noi li abbiamo ricevuti qualche giorno prima ed in pieno Tour. Abbiamo dovuto imparare ed eseguire i brani in tempo reale per dare il meglio.

L’altra difficoltà è il freddo, siamo stati sul ghiaccio dalle 10 del mattino alle 10 di sera in ambiente secco e molto freddo, l’errore vocale è dietro l’angolo, perchè si atrofizzano i muscoli. Come si ghiacciano le dita dei musicisti. Bisogna essere molto preparati emotivamente e tecnicamente, non è un lavoro per tutti.

 

Ora che il GOSPEL SHOW tour è terminato, quali sono i prossimi appuntamenti del Coro?

Al contrario degli anni scorsi, quest’anno il paio di mesi di relax che prendiamo dopo il tour natalizio sono un miraggio. Ci stanno chiedendo date da aggiungere e soprattutto stiamo partendo con uno dei progetti speciali al di fuori dal mondo del Gospel che ogni tanto ci piace fare.

In particolare ci dedicheremo per qualche mese al Musical. Prepareremo diversi Medley tratti dai più grandi musical della storia che saranno ballati e cantati da grandi interpreti, suonati dalla SGC Band con tutto il Sunshine Gospel Choir per i cori.

La pubblicità sta per uscire, ma vi posso anticipare che sarà al Teatro Alfieri di Torino il 14 e il 15 Aprile.

Non perdetelo, perché sarà bellissimo.

Alex Negro