L'esperienza del Sunshine Gospel Choir a Italia's Got Talent raccontata da Alex Negro

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Ora che il programma è terminato, raccontaci in breve quali sono state le tappe fondamentali per raggiungere la finale con un numero così potente. Raccontaci dell'esibizione: a cosa vi siete ispirati? Perché siete partiti dalla musica classica per arrivare alla musica Gospel?

Quando si fanno esibizioni in cui devi dimostrare tutto in una manciata di secondi, si gioca con regole molto diverse rispetto ad un concerto. Nella prima esibizione il successo è stato fare Gospel tradizionale sincero e potente nonostante siamo italiani e affrontiamo una cultura che non è la nostra.

Nella finale il pubblico sapeva già questa nostra capacità, avendo visto le auditions; era necessario stupire ancora. Siamo partiti da Rossini, precisamente da Cum Sancto Spiritu delle Petite Messe Solennelle, per trasformarla in Prog-Rock e alla fine in Gospel, un’operazione molto complicata e a mio parere riuscita.

La trasposizione di “Rossini in Rock” è stata curata da Silvano Borgatta ed eseguita magistralmente dalla #SGC band, Paolo Gambino, Michele Bornengo, Federico Memme, Mario Bracco. Per l’occasione alla Band si è unito Luca Borgatta alla seconda chitarra.


Raccontaci una curiosità.

La televisione è molto strana vista dall’interno e dietro ogni programma c’è un lavoro che pochi si immaginano, i tecnici fanno un lavoro estenuante e sono di una bravura estrema. Per gli artisti ore di prove e ore di attese per 3 minuti di azione in cui non si può sbagliare.

Una curiosità, tutto il nostro palco che avete visto è stato assemblato in 3 minuti, due sono i minuti che aveva il coro per salire, 1 minuto per i microfoni e 1 di sicurezza poi partiva la messa in onda. Tutto questo ha quasi dell’incredibile.


Quali sono stati i momenti più belli di questa esperienza?

Fondamentalmente il Sunshine è un gruppo unito, con tante differenze ma unito nelle intenzioni, è stato molto bello passare delle giornate insieme, ci siamo divertiti.


La finale senza Joe Bastianich, senza Lodovica Comello e senza pubblico: dicci la tua.

Chiaramente non è stata la finale che ci aspettavamo e che avreste visto in condizioni normali. Senza pubblico era surreale e nonostante sono molto contento della resa del coro e della band penso che la situazione ci abbia penalizzato moltissimo.

Con il pubblico e Joe Bastianich avreste assistito a un bellissimo sketch culminato in una ripresa della musica, sarebbe stato un’altra cosa, ma è andata così ed è purtroppo una situazione che nessuno poteva prevedere.


Cosa ti senti di dire a tutta la vostra community e a tutto il vostro pubblico che vi ha supportato sui social e ha votato durante la diretta?

Grazie, siamo onorati di ricevere sempre così tanto affetto, non vediamo l’ora di rivedervi dal palco nei nostri concerti, che sono la nostra dimensione ideale.


#SGC ha sede a Torino com'è stato il rientro da Cinecittà e come avete accolto gli inevitabili cambiamenti dettati dall'emergenza Covid-19?

La cosa più grave per noi come per tutti gli operatori dello spettacolo è dover cancellare gli impegni dei prossimi mesi come i laboratori nelle scuole, le prove, le lezioni ed i concerti.

Però è dura per tutti, prendiamo atto e andiamo avanti con il sorriso.